Normality, old normality, new normality

Si dice che i nuovi comportamenti organizzativi determinati dall’emergenza Covid19, segneranno il passaggio verso nuovi modelli organizzativi e manageriali. 

Qualcuno guarda con soddisfazione a questo passaggio e ne intravede contenuti fortemente innovativi. Altri invece soffrono questo cambiamento, non ne colgono il contenuto evolutivo e desiderano, con il definitivo superamento dell’emergenza, il ritorno alla vecchia normalità. 

In realtà il cambiamento apparentemente determinato dall’emergenza Covid era già ampiamente in atto da quel dì: il virus lo ha solo accelerato e messo in maggiore evidenza.

I vecchi modelli col capo che alita sul collo e controlla e i collaboratori che si prendono una pausa alla machina del caffè, sono in crisi da tempo. Da decenni si parla di leadership diffusa o, più fantasiosamente, di piramide rovesciata. Se ne parlava, ma non si erano determinate le condizioni per rendere urgente la pratica di questi nuovi modelli. C’ha pensato il virus. In questo senso è del tutto legittimo parlare di “nuova normalità, si perché, passata l’emergenza, non si tornerà alla vecchia normalità, non tutti quantomeno e non completamente. Si consolideranno invece i nuovi modelli che fanno del nuovo tempo la nuova normalità.

In particolare il cosiddetto smart working chiamerà a un nuovo atteggiamento. Non ci potrà più essere una separazione netta tra vita professionale e vita personale, come se  la vita professionale non fosse anch’essa personale. Spetterà a ognuno di noi far convivere le proprie vite (professionale, sociale, sentimentale, famigliare, culturale, hobbistica) e ciò non potrà più essere demandato alle sole regole. La risposta non sarà più nella rigidità della separazione, ma nell’intelligenza dell’integrazione.

Anche per questa ragione, la competenza che sempre più farà la differenza sarà la leadership personale, competenza per diffondere e potenziare la quale le organizzazioni saranno chiamate a un poderoso impegno.

Quali strumenti per diffondere e potenziare la leadership personale nelle organizzazioni? Il coaching appare lo strumento più idoneo. Esso però, per assolvere a questo compito, deve essere reinterpretato: esso non sarà più volto a facilitare il raggiungimento di un obiettivo specifico, ma anche e soprattutto a potenziare i fattori di successo personali.

E’ con questo spirito e questo obiettivo che propongo il Percorso Itaca come strumento di diffusione e potenziamento della leadership personale nelle organizzazioni.