Esplorare i talenti delle persone, segnatamente dei propri collaboratori, lo sappiamo, è cosa difficile.
Spesso ci accontentiamo di chiamare talento ciò che gli piace fare. Ovviamente, le passioni non sempre, anzi piuttosto raramente, corrispondono a un talento.
Altre volte cadiamo nell’equivoco che le attitudini creative di un individuo debbano essere necessariamente en te talentuose.
Altre volte ancora restiamo in superficie e chiamiamo talento quello che in realtà è un risultato: vendi tanto? Bene, hai il talento della vendita.
Certo, così è facile, ma anche inutile.
Per esplorare i talenti delle persone, occorre innanzitutto identificare un risultato non comune. Poi applicare lo schema fattori-risultato. Il talento si riscontra in quei fattori che abilitano e favoriscono un risultato eccellente. Roba non facile.
L’esplorazione del talento è resa ancora più difficile dal fatto che occorre sgomberare il terreno da ogni etichetta e pregiudizio. Questo è indispensabile perché spesso i nostri più preziosi talenti sono contenuti proprio nelle nostra parti più oscure e socialmente meno convenienti.
E’ a questo tema che ho dedicato il libro Il dono dell’imperfezione.
Al video puoi sfogliarne alcuni passaggi salienti.